L’autoesclusione AAMS, oggi gestita dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM, ex AAMS), è lo strumento cui è affidata la promozione del Gioco Responsabile, in Italia. Rende infatti possibile ai giocatori la sospensione dell’accesso a tutte le piattaforme di gioco online autorizzate in Italia. Una mossa quindi ispirata dalla volontà di prevenire la ludopatia.
A regolarla è il Registro Unico degli Autoesclusi (RUA), istituito nel corso del 2018, che blocca l’accesso in italia sui siti dotati di licenza ADM. In questa guida spiegheremo non solo come attivarla, ma anche come revocarla, utilizzando all’uopo le procedure ufficiali.
L’autoesclusione AAMS è un sistema introdotto e gestito dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) in Italia. Il suo scopo è quello di consentire ai giocatori di autoescludersi in modo definitivo o temporaneo da tutti i giochi pubblici che prevedono una vincita in denaro. Si tratti di giochi sul web o fisici.
Il suo funzionamento è il seguente:
Per quanto concerne il giocatore, questi non può più aprire conti di gioco e si vede chiudere quelli esistenti. Di conseguenza, non può più giocare, nè online nè nei punti fisici. Inoltre l’autoesclusione è trasversale, riguarda cioè tutti gli operatori che vantano una licenza ADM.
Non si applica invece a siti non ADM (ad esempio dotati di una licenza rilasciata da Malta o Curaçao), che rispondono quindi ad altre legislazioni. La revoca diventa effettiva passati i canonici 7 giorni dalla richiesta, indicati come periodo di riflessione.
Le principali tipologie di autoesclusione sono due, le seguenti:
L’autoesclusione è su base volontaria e non comporta costi. Può essere richiesta:
La risposta è affermativa. In particolare, l’autoesclusione ADM si rivela efficace nel suo scopo principale: impedire l’accesso ai giochi legali italiani. In tal modo diventa possibile fornire una “pausa riflessiva” a chi sta lottando con abitudini di gioco tali da creare problemi. Rappresenta uno strumento rapido, accessibile e universale all’interno del circuito regolamentato, cui hanno fatto ricorso oltre 85.000 utenti registrati sino al 2023. Al tempo stesso, la sua efficacia non è assoluta e va a dipendere non solo da fattori personali, ma anche dal contesto.
In sintesi, possiamo comunque affermare che funziona realmente in una forbice compresa tra l’80 e il 90% dei casi nel circuito legale. Riesce a fornire un controllo diretto e va a prevenire accessi impulsivi. Per ottenere la massima efficacia, va però mixata con risorse come il Telefono Verde (800 558 822) o Gambling Therapy.
Il primo aspetto positivo dell’autoesclusione è rappresentato dalla creazione di una barriera concreta contro gli impulsi momentanei. Il blocco è infatti immediato e totale, obbligando gli operatori a chiudere l’account e restituire i fondi entro 24 ore, registrando inoltre i dati nel RUA. In tal modo è possibile rompere il “circolo vizioso” della ludopatia, evitando perdite economiche gravi e isolamento sociale.
Il secondo è quello collegato all’integrazione di tool come autolimitazioni sui depositi e test di autovalutazione. Proprio l’ADM descrive l’autoesclusione alla stregua di un pilastro per la prevenzione. Tesi confortata da statistiche che mostrano una flessione nelle sessioni di gioco compulsive tra gli utenti autoesclusi.
A confortare la tesi relativa alla validità dell’autoesclusione sono del resto le testimonianze dirette. Sono infatti molti gli utenti che indicano benefici reali, come il recupero del controllo sul gioco.
L’autoesclusione ha però anche limiti che occorre segnalare. A partire dal fatto che non è in grado di bloccare i siti esteri. I casinò non ADM, che rappresentano circa il 20-30% del mercato tricolore, non consultano il RUA. In tal modo rendono possibile ai giocatori aggirare il blocco.
Inoltre, l’efficacia dell’autoesclusione dipende dal giocatore stesso. Funziona nel caso in cui venga utilizzata in maniera consapevole, ma non può risolvere dipendenze profonde senza supporti terapeutici.
Proprio l’ADM stima che il 3% della popolazione italiana (circa un milione e mezzo di persone), abbia problemi di gioco.L’autoesclusione è in grado di aiutare solo il 60-70% a lungo termine, senza l’aggiunta di aiuti.